Common Goal: un nuovo progetto di beneficenza

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Common Goal un nuovo progetto di beneficenza associazione sportiva internazionale

Quante volte ci siamo indignati per gli ingaggi faraonici che percepiscono i giocatori di calcio? E quante volte abbiamo pensato quanti progetti potrebbero essere realizzati se una parte di quegli stipendi fossero devoluti in beneficenza? Bene, il centrocampista del Manchester United e della nazionale spagnola, Juan Mata, ha avviato un progetto interessante e per certi versi rivoluzionario. Il suo nome è “Common Goal” (sito ufficiale). Il progetto prevede la donazione da parte dei calciatori dell’1% del loro stipendio, a favore di organizzazioni benefiche impegnate nella promozione del calcio in tutto il mondo. Common Goal non è altro che un fondo comune gestito dall’Organizzazione Non Governativa streetfootballworld. Per promuovere l’iniziativa, Juan Mata ha deciso di creare un team di 11 giocatori che possano aiutarlo nella diffusione di questo progetto.
In una lettera scritta per il portale Player’s Tribune (leggi qui), Juan Mata ha spiegato come è nato questa idea e quali sono state le motivazioni che lo hanno spinto ad impegnarsi per la sua diffusione:

“Ho pensato a tutto quello che mi aveva dato il calcio. E ho pensato a ciò che volevo lasciare in eredità. Sapevo quanto ero stato fortunato ad aver avuto le opportunità che ho avuto – e che non tutti hanno una famiglia come la mia. E anche se sono stato già impegnato in opere di beneficenza, sapevo di voler fare qualcosa di più. Voglio assicurarmi che altri ragazzi abbiano le opportunità che ho avuto io. Così, a partire da oggi, sto impegnando l’1% del mio stipendio in Common Goal, un fondo collettivo gestito dalla streetfootballworld che supporta le organizzazioni di calcio in tutto il mondo. È un piccolo gesto che se condiviso può cambiare il mondo.
Sto chiedendo ai miei colleghi professionisti di unirsi a me nel formare un team di 11 giocatori di Common Goal. Insieme possiamo creare un movimento basato su valori condivisi che possano diventare parte integrante dell’intero settore del calcio – per sempre.”

Parla di valori Juan Mata, quei valori che il calcio, nell’ultimo periodo, sembra aver dimenticato.

Calcolando che l’1% dell’ingaggio di tutti i calciatori è stimato in un fatturato di circa 30 miliardi di dollari annui, è facilmente intuibile la portata di questa iniziativa, è quanti progetti potrebbero essere realizzati con una somma del genere. Il solo Neymar, con il suo nuovo stipendio da 30 milioni di euro annui, potrebbe donare un importo pari a 300 mila euro all’anno. Spiccioli rispetto al suo ingaggio, ma una cifra importante se investita in un singolo progetto benefico.
Il primo a rispondere all’invito di Juan Mata è stato il campione del mondo con la nazionale tedesca Mats Hummels, che con un annuncio su Twitter ha comunicato la sua adesione all’iniziativa.
L’augurio è che più calciatori possibili possano unirsi al progetto, per regalare un sogno e una speranza a chi, spesso, quei sogni vede portarseli via.

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