Crescita lenta per la Serie A: lo studio Deloitte

Accordo col Parlamento della Legalità Internazionale associazione sportiva internazionale
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21 Luglio 2017
Crescita lenta per la Serie A lo studio Deloitte associazione sportiva internazionale


Deloitte, leader mondiale nei servizi di consulenza e revisione, ha pubblicato la 26^ edizione dell’Annual Review of Football Finance 2017, che fotografa le attività commerciali del calcio professionistico europeo e le prospettive di sviluppo. Questa nuova edizione, riferita alla stagione 2015/2016, ha sancito la crescita del calcio europeo del 13% rispetto alla passata stagione, assestando i ricavi totali a 24,6 miliardi di euro. Il 54% di questi ricavi, pari a 13,4 miliardi, appartengono alle cosiddette “big five”, ossia le 5 maggiori leghe europee (Premier League, Bundesliga, Serie A, Liga e Ligue 1) che hanno permesso grazie alla loro crescita di aumentare i ricavi collettivi di 1,4 miliardi di euro (12%).

Lo sviluppo del calcio europeo è stato, però, trainato anche dalla nuova formula di Euro2016, con l’allargamento del torneo organizzato dall’UEFA a 24 nazionali: frequentato da circa 2,5 milioni di fan e visto in 230 paesi in tutto il mondo, ha generato ricavi lordi di oltre 1,9 miliardi di euro (un aumento di oltre 500 milioni di euro sui campionati precedenti nel 2012) e un utile netto di oltre 800 milioni di euro.
Al comando della classifica dei ricavi delle leghe troviamo, ovviamente, la Premier League con introiti pari a 4,8 miliardi, di cui 2,6 derivanti dai diritti tv e 831 dallo stadio, seguita da Bundesliga tedesca e Liga Spagnola, rispettivamente con 2,7 e 2,4 miliardi di euro di ricavi. Lo studio sottolinea come queste ultime due leghe abbiano avuto una forte crescita nell’ultimo anno, pari al 13% per la Bundesliga e addirittura al 18% per la Liga, la quale, secondo le proiezioni, sembrerebbe destinata ad aumentare ancor di più il ritmo di sviluppo nei prossimi anni, in virtù della nuova formula di vendita dei diritti televisivi che potrebbero farla tornare presto la seconda lega per fatturato. Subito al di sotto del podio troviamo la nostra Serie A e la Ligue 1.

Il campionato italiano ha registrato una crescita del 7%, producendo ricavi per 1,917 miliardi di euro derivanti per la maggior parte dai diritti Tv (62% del totale). Ciò dimostra ancora una volta che il calcio italiano è completamente dipendente dagli accordi televisivi ed è parecchio indietro rispetto alle altre “big five” in termini di ricavi commerciali e da stadio, considerato che questi ultimi ammontano a 204 milioni (incidendo solo per l’11% sui ricavi complessivi), meno della metà dei circa 500 di Liga e Bundesliga e addirittura un quarto degli 831 della Premier League capoclassifica. La Ligue 1, invece, ha avuto ricavi per 1,485 milioni di euro e un incremento del 5% rispetto alla passata stagione.
Le prospettive per il calcio nostrano, però, non sono delle più rosee: secondo Deloitte, infatti, nel biennio 2016/2018 la Serie A registrerà un misero incremento del 3%. Urge, quindi, incrementare i ricavi commerciali e gli incassi da stadio. Significativo è il dato riguardante il tasso di utilizzo dello stadio: 52%, il peggiore tra le big five, con una media spettatori per partita di 21.600 persone contro i 42.000 in Germania, i 36.000 in Inghilterra e i 27.000 in Spagna.

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